Le manifestazioni che si svolgono nel paese sono:
- I CARTOCCI e LE ‘NDOCCE
- IL CARNEVALE
- MAZZAMARILL
- LA MESSA ALLA VIGILIA DI NATALE
‘NDOCCE e CARTOCCI sono trattati in un capitolo a se stante che mette in rilievo la differenza con la ‘NDOCCIATA di Agnone, e le farchie, e la faglia di Oratino.
IL CARNEVALE
Il Carnevale è la festa che si caratterizza più d’ogni altra per la sua lunga tradizione. La sua origine si perde nel tempo e consiste in un finto processo ed una finta esecuzione di un fantoccio, Carnevale, portato in giro per il paese da baldanzosi ed oscuri diavoli, vestiti di sacchi di iuta, con campanacci e forche, mentre i genitori del fantoccio ne piangono le sorti. Dopo aver portato in giro per il paese il pupazzo, questi viene appeso ad un lungo filo metallico che collega la parte alta del paese (murillo), con quella bassa (campetto), dove finisce tra le fiamme, infilzato dai soliti diavoli, tra la disperazione dei genitori.
MAZZAMARILL
Mazzamarill. Nell’immaginario collettivo, Mazzamarill, viveva nelle grotte della “morgia“, nutrendosi dei bambini che, imprudentemente, dopo il calar delle tenebre, invadevano il suo territorio. Le mamme, chiaramente, adoperavano questo stratagemma per impedire ai propri figli di avvicinarsi al campanile vicino, il quale si trovava dappresso ad un pericolosissimo dirupo, incustodito. Una volta catturato il bambino, la leggenda vuole che, il Mazzamarill, tingesse il proprio cappello con il sangue delle vittime.
LA MESSA ALLA VIGILIA DI NATALE
La Messa la domenica antecedente il Natale. Questa tradizione, ormai decennale, è nata per caso dagli affettuosi rapporti familiari di Don Orlando con l’amico Enzo Ferro di Campobasso, all’inizio, per un caro, caldo, sincero, scambio di auguri. Questi, nel 1991, organizzò nella Cripta, per le sue caratteristiche chiamata Mitreo, una messa cantata, quasi gregoriana, con la partecipazione del maestro d’organo Antonio Colasurdo, titolare di conservatorio, concertista, organista della Cattedrale di Campobasso, la moglie Mena, insegnante di canto, gli zampognari Iezza Claudio e Aldo di San Polo Matese, che, oltre le note novene, eseguirono dei motivi composti proprio per la Grotta ed il Cristo della Grotta. Qualche volta ha partecipato anche il tenore Bruno Baldini. Alla funzione, cui partecipò il vescovo di Trivento, Monsignor Santucci, erano presenti alte personalità: Il Rettore dell’Università del Molise, Presidenti di Tribunale, molti Primari del Cardarelli, Prefetti, ed altri noti professionisti, e, fra le nenie degli zampognari, che mancavano dal paese da molti lustri, vennero accese, sugli scalini della chiesa madre, diverse ‘Ndocce e, sui balconi, anche qualche cartoccio. Cerimonia che, ripetutasi ogni anno, ha definito Pietracupa Betlèm del Molise, novella Greccio, cosa riportata nella pagina regionale di quotidiani nazionali, ripetendo quanto pronunciato sull’altare dall’amico Enzo, il quale si impegnò, con il Sindaco Avv: Felice Di Risio, di creare un sito Web per la Grotta e Pietracupa, perché tutti potessero in futuro seguire, anche oltre oceano, questa funzione augurale di grande significato icastico.
|